giovedì 30 dicembre 2010

"Nirvana: Taking Punk to the Masses": omaggio ai creatori del grunge

16 anni dopo la tragica morte di Kurt Cobain, Seattle celebra il talento di uno dei suoi figli. Il genio ribelle di Cobain continua a vivere nelle canzoni che hanno segnato la storia del rock e della nascita di un genere, il grunge, che proprio con i Nirvana ha conosciuto il suo apice. E da Aprile 2011 e per ben 2 anni la città che ha dato i natali a Kurt e a molti altri artisti importanti (tra cui Bing Crosby, Pearl Jam e Kingsman), ospiterà una mostra dedicata proprio a quei gruppi che hanno mosso i primi passi nella scena di Seattle. Non poteva certo mancare quindi una sezione dedicata completamente ai Nirvana, e soprattutto a Kurt, legato da un amore-odio alla cittadina e alla provincia da cui proveniva. Un viaggio a ritroso nel tempo, per rivivere attraverso immagini e memorabilia gli anni di incredibile creatività di un ragazzo semplice e troppo fragile per sopportare il peso del mondo: "Più pesante del cielo" titolava una bellissima biografia su Kurt scritta da C.Cross alcuni anni fa.

Per tutti i nostalgici e per coloro che hanno amato e continuano ad amare i Nirvana, Seattle è sicuramente una delle mete ideali e visitare la mostra rende il tutto ancora più affascinante. Tra i cimeli imperdibili si trovano infatti il vecchio pullover giallo di Kurt diventato un po' la sua divisa degli anni '90, i pezzi della prima mitica chitarra che ruppe durante un concerto, foto ed oggetti vari e alcuni manoscritti tra cui i testi originali di "Spank thru" e "Floyd the barber", per un totale di circa 200 oggetti culto per tutti i fan del gruppo. Una collezione unica ed imperdibile, a cui hanno contribuito i vecchi amici e i familiari di Cobain, che ci restituisce un pezzo di lui e che vuole celebrare il ribelle del rock vent'anni dopo la pubblicazione di Nevermind, l'album che ha fatto conoscere al mondo il genio di Kurt. Con quei capelli biondi e il viso da angelo tormentato, con i suoi fantasmi, i problemi di droga, i tormenti e le inquietudini, Cobain più di ogni altro ha saputo dare voce e farsi messaggero della disperazione di un'intera generazione. Un grido di dolore che sembra non esaurirsi mai, che non è finito nemmeno con la morte prematura del suo principale interprete, ma che al contrario sopravvive ancora forte di quell'inquietudine che tutti noi almeno una volta abbiamo provato.


E allora sarà il nostro modo di renderti omaggio Kurt, la voce roca nelle orecchie a ricordarci la tua fugace apparizione in questo mondo e la forza delle tue parole.





Cinderella

venerdì 3 dicembre 2010

Sognando un'università migliore

E' un inverno caldo sul fronte universitario.. La contestatissima riforma Gelmini ormai è diventata realtà e sicuramente le proteste non accenneranno a diminuire, anzi.
Ogni Ministro dell'Istruzione ciclicamente propone una riforma che vorrebbe salvare la scuola italiana, e ogni volta puntualmente scattano le dovute proteste. Eppure non ricordavo una mobilitazione pari a quella che ha scatenato Maria Stella Gelmini: cortei, striscioni, occupazioni, fino alla novità della conquista di tetti vari da cui gli studenti manifestano tutto il loro scontento.
I punti più scottanti della riforma riguardano il pesante taglio ai fondi destinati alle borse di studio ed alla ricerca e l'incremento del precariato per i ricercatori, ma il problema vero ed urgente è dato dallo stato generale dell'università italiana. Programmi accademici polverosi, baroni e privilegi intoccabili, sostegno economico e riconoscimento del merito inesistenti, mancanza di competitività degli istituti.. Potrei continuare per ore fidatevi, ma mi limito ai problemi più urgenti ed evidenti. Il dato allarmante è che non solo noi studenti ci siamo accorti da tempo dello stato delle cose, ma da alcuni tempi sembra che anche tra gli accademici qualcosa si stia muovendo: penso a Roberto Perotti e Pier Luigi Celli per esempio.
Il primo, laureato al Mit di Boston in Economia, ha insegnato per dieci anni alla Columbia University ottenendo una cattedra a vita, per poi decidere di tornare in Italia ed insegnare alla Bocconi. Proprio in quelle aule (per altro una delle poche Università italiane di un certo prestigio) ha capito il disagio dell'istituzione accademica e lo ha denunciato in libro in cui denuncia carriere bloccate, mancanza di meritocrazia, fuga dei cervelli. Un "duro atto di accusa contro l'università italiana", vista ed analizzata dall'interno, sicuramente amaro ma che lascia spazio a proposte e spunti per riforme concrete. Forse i vari ministri dovrebbero partire da qui: entrare davvero in quelle aule, conoscere le persone che occupano quei banchi e che credono ancora nel valore dell'istruzione, proporre soluzioni utili e concrete, che non vengano distrutte chi prenderà la loro poltrona di comando.
Amche Celli conosce bene il contesto accademico, nello specifico la Luiss di Roma, ed è entrato nell'occhio del ciclone con una lettera aperta indirizzata al figlio nella quale consiglia il figlio di lasciare il Bel Paese, dove difficilmente avrà la possibilità di dimostrare il proprio valore. Ovviamente le polemiche si sono scatenate, ma in fondo cosa ha detto di tanto assurdo Celli?! Forse in questo nostro Paese è possibile avere tutti le stesse possibilità, indipendentemente dal luogo da cui proveniamo o dal numero di zeri nel nostro conto in banca? Ed è una cosa giusta studiare faticosamente, spesso senza percepire alcun aiuto economico dallo Stato, prendere una laurea, poi una specializzazione, magari un master e un dottorato per finire con l' accettare un lavoro qualunque, purchè ci dia un minimo di indipendenza economica anche se non si avvicina neanche al campo di studi per cui tanto abbiamo faticato?
Proprio il nostro Paese, che ha dato i natali ad uomini e donne che si sono distinti per il loro acume e la loro cultura, con le nostre università antichissime un tempo tanto prestigiose ed ora così arcaiche e polverose. La mancanza di competitività degli istituti e il desiderio di veder riconosciuto il proprio valore, ci spingono sempre più a cercare altrove il nostro posto, ma soprattutto ci spingono a salire su quei tetti e gridare a chi ci guarda da laggiù tutta la nostra rabbia e il nostro orgoglio.

lunedì 29 novembre 2010

Pensieri da lunedì

Pensiero veloce..
Un velo di apatia da lunedì, quella che ti porta a rileggere la stessa frase infinite volte senza capire niente, o a prendere l'ennesimo caffè per tenere gli occhi aperti.. Per tirarmi su e darmi la carica giusta ho iniziato a pensare ai regali di Natale da fare quest'anno: le persone che davvero ne meritano uno speciale sono poche ma buone, quindi vorrei sorprenderle con qualcosa pensato apposta per loro, impiegando il giusot tempo nella ricerca e non comprato al volo e un po' alla leggera nella frenesia degli acquisti dell'ultimo minito.
Così ho girovagato su internet alla ricerca di un gadget spiritoso in tema Sex&theCity per la mia migliore amica, da accompagnare al cofanetto con i due film ispirati alla serie. Ecco però l'ennesima delusione sugli acquisti originali nel nostro Paese: ancora una volta nelle condizioni di spedizione apprendo che l'Italia non è contemplata tra i paesi in cui la merce è spedita.. E non parliamo poi di trovare un negozio reale dove acquistare il merchandising!
Uff, mi toccherà inventarmi qualcosa come sempre le idee in tema non mi mancano e so già dove dirigermi, ma la sensazione di vivere ancora una volta un pochino fuori dal mondo civile si ripresenta come una costante.. Siamo lontani dal glamour di New York, dall'anticonformismo della creativa Londra, dallo strafottente chic di Parigi.. Qui se indossi un cappello turchese o una gonna di tulle ti prendono per matta come minimo! Sento le mie stiletto rosse fremere nel ripostiglio e allora corro a prenderle: salgo sui miei tacchi vertiginosi, mi avvolgo intorno al collo una bella sciarpa svolazzante ed esco di casa. Non è la City, non ci assomiglia neanche vagamente, ma con le mie Jimmy Choo ai piedi posso sognare di essere un po' Carrie Bradshaw!

Cinderella

P.S. Capito adesso il riferimento nel nome del Blog?

sabato 27 novembre 2010

Danger Days:i My Chemical Romance sono tornati!

La storia dei My Chemical Romance risale al 2001 in quel di  Newark, New Jersey, dove due amici Gerard Way e Matt Pellisier(rispettivamente cantante e batterista) si mettono alla ricerca di altri musicisti per la loro band coinvolgendo così i chitarristi Ray Toro e Frank Iero e il bassista e fratello minore di Gerard, Mikey Way. Pensando al titolo di un libro di Irvine Welsh, Mikey propose di chiamare la neo-band Chemical Romance, gli altri decisero di aggiungere un My iniziale ed ecco che la band ebbe un nome.
 I ragazzi erano quindi pronti per il loro primo album: I Brought You My Bullets, You Brought Me Your Love. Il successo portato da questo lavoro permette loro di incidere Three Cheers for Sweet Revenge ( dal quale è tratto la commuovente canzone Helena dedicata alla nonna dei fratelli Way che aiutò molto la band prima di morire) e due anni dopo, nel 2006, pubblicano The Black Parade il successo più grande della band, incentrato sul tema della vita e della rinascita.
E finalmente, dopo 4 anni di silenzio, i mY Chemical Romance sono tornati con un nuovo attesissimo album.
Siamo in California, nel 2019, i Killjoys, un gruppo di fuorilegge formato da Party Poison, Jet Star, Fun Ghoul, Kobra Kid e la piccola Grace, combattono contro una malvagia società chiamata Better Living Industries e il suo leader Korse. La loro guida è il Dj di una radio pirata: Dr. Death Defying. E' questa la trama del quarto attesissimo nuovo album che i My Chemical Romance hanno realizzato e pubblicato dopo quattro anni di silenzio. Ma l'attesa è stata ricompensata con un album originale nuovo e inaspettato: Danger Days: The True Lives of The Fabulous Killjoys. Dai costumi monocromatici dell'album precedente ai colori psichedelici di un futuro prossimo, un cambiamento netto portato in parte da esperienze personali, dei non più cinque killjoys dopo l'uscita dal gruppo del secondo batterista Bob Bryar ( Gerard Way Frank Iero Mikey Way e Ray Toro la formazione attuale).
Cambiamento positivo o negativo? Assolutamente positivo...Ma non perchè migliore degli album precedenti che a mio avviso sono straordinari quanto l'ultimo, ma piuttosto perchè è palese una grande crescita artistica e personale dei giovani musicisti che hanno mostrato tutta la loro geniale creatività. Ed è proprio questo l'aggettivo perfetto per definire il loro lavoro: CREATIVO!
Inoltre i nuovi brani sono capaci di trasmettre emozioni diverse grazie ai testi profondi e alle sonorità diversificate, che rendono adatto questo album a qualsiasi stato d'animo, età e gusto musicale! Insomma correte nel negozio di cd più vicino a casa vostra e non fatevi scappare l'ottimo album dei My Chemical Romance, gruppo talentuoso e meritevole di tutto il successo possibile!
Concludo citando una frase di una delle mie canzoni preferite di Danger Days:

...ed alza la voce ogni volta che provano a chiuderti la bocca!

Prudence

lunedì 15 novembre 2010

La scuola da salvare

Tra qualche giorno, il 17 novembre per essere precisi, si celebrerà la Giornata Nazionale del Diritto allo Studio. Secondo l'articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana: " E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,economica e sociale del paese."
Nonostante la Repubblica Italiana garantisca a tutti il diritto dell'accesso all'istruzione in Italia ancora oggi e soprattutto rispetto ad altri paesi Europei, la scuola attraversa un periodo di profonda crisi,tanto da aver compromesso nella maggioranza dei casi la competitività dei nostri istituti (e di conseguenza dei nostri studenti) a livello europeo.
La causa principale è proprio nella discriminante economica. E la situazione purtroppo non migliora,anzi. Sono sicura che la maggiorparte di voi,qualsiasi sia il vostro pensiero politico, si renda conto del fatto che i provvedimenti scolastici voluti dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini vadano a danneggiare ulteriormente la scuola pubblica italiana e a favorire la scuola privata violando così il Diritto allo Studio.Gli studenti non possono e non devono pagare la crisi nazionale: troppi tagli alla ricerca, al personale e ai docenti rendono questa una riforma economica più che dell'istruzione. In questa situazione drammatica però è confortante vedere tanti giovani attivi ed impegnati, che uniti lottano e cercano di farsi sentire per potersi riappropriare del loro futuro e dei loro diritti!
Anche il 17 novembre gli studenti scenderanno in piazza rischiando di essere chiamati "asini" da alcuni giornali che forse non capiscono che i giovani protestano proprio per non essere tali!

Prudence

venerdì 12 novembre 2010

Gioie e dolori di un'aspirante giornalista

Se mai un giorno dovessi diventare una giornalista/scrittrice famosa mi piacerebbe poter dire nella biografia che ovviamente scriverei, che ricordo perfettamente il giorno in cui ho realizzato che la mia aspirazione, il mio destino era quello di intraprendere la carriera giornalistica.
Folgorata dalle parole di un grande maestro, qualcuno come Montanelli o Biagi per intenderci, in quel momento preciso ho capito che avrei impiegato tutte le mie energie, speso ogni momento "libero" per documentarmi e studiare il mestiere, cercato collaborazioni mal pagate e spesso insoddisfacenti, per conquistare un giorno l'agognato tesserino.
Questo in una biografia ipotetica, ma soprattutto un po' riveduta.. In realtà non ho un ricordo preciso o interessante ad onor di cronaca della mia presa di coscenza su ciò che avrei voluto fare da grande, anche perchè scavando nei ricordi appare come un qualcosa che è sempre stato parte dei miei sogni, da quei giorni beati in cui scoprivo il piacere sublime della parola scritta, l'odore dei libri, le pagine immortali degli scrittori che ho amato. Crescendo è stato naturale avvicinarsi alle pagine dei quotidiani, in quelle storie spesso orribili di uomini e donne reali, così diverse dai personaggi dei miei adorati libri, ma ognuno con una storia unica e importante. E conoscere fatti di luoghi geograficamente lontani, personaggi importanti che guidano il mondo o che lottano per cambiarlo..
E' maturato quindi più o meno consapevolmente, il desiderio di poter far parte un giorno di questo ambiente culturalmente stimolante e dare voce ogni volta ad una storia diversa, incontrare persone, interpretare i fatti del mondo, e viaggiare ah, quanto tempo passo immaginadomi dall'altra parte del mondo a raccontare un'altra realtà!
Dopo varie vicissitudini quindi, due anni fa mi sono iscritta alla facoltà di Lettere moderne, così da poter coniugare le mie passioni il mondo del giornalismo e quello della letteratura, e costruirmi in questo modo una solida base da cui proseguire poi nel lungo percorso di studi che dovrebbe portarmi un giorno a lavorare in qualche rivista o casa editrice. Consapevole che il tempo della gavetta in questo ambiente è decisamente lungo e snervante ho deciso di iniziare fin da ora a collaborare con alcune riviste locali, così da farmi le ossa e apprendere quanto più possibile sul campo..
E così da alcuni mesi mi faccio largo nella giungla del precariato più totale, sempre pronta a correre ad intervistare il sindaco di uno sperduto paesino, a partecipare ad expo' e fiere varie, a scrivere delle ultime iniziative locali o del malcontento per i tagli ai comuni e per la crisi generale.
La maggior parte delle volte ti sembra di non essere mai uscita dai confini dei giornali scolastici, e la realtà di cui ti trovi ad occuparti è quanto mai stretta e un po' monotona.. Non esistono orari ovviamente, non conto nemmeno più i pezzi scritti a mezzanotte bevendo litri di caffè, il telefono sempre acceso per non perdere un lavoro, cercando di incastrare gli impegni con l'Università e le riunioni al giornale. Tutto ovviamente non certo per una busta paga sicura o quantomeno decente, ma semplicemente per farsi strada ed imparare.
Capita però che altre volte incontri il suddetto sindaco del piccolo borgo e scopri una persona dalla vivacissima cultura, disposto a parlarti per un'ora dell'impegno nella politica locale, della salvaguardia del territorio inteso come patrimonio comune, dell'attenzione alle nuove tecnologie; e il discorso si amplia, esce dal contesto comunale e si apre alle difficoltà della situazione politica attuale, al ruolo dei giovani nella società e via discorrendo.. Sono momenti come questo che mi stimolano a perseverare su questa strada ardua ed in salita, sperando di incontrare ancora persone così disponibili e interessanti, che mi lascino qualcosa.
Capita il più delle volte in effetti di sentirsi smarriti e allo sbando, per mancanza di una guida a cui fare riferimento, ma nelle piccole realtà dei giornali locali le difficoltà per rimanere a galla sono troppe e il tempo a disposizione per istruire i nuovi arrivati e sempre meno, così per imparare si rubano suggerimenti, si fanno errori, si scrive e si riscrive, ma alla fine quando il giornale va in stampa e vedi il tuo nome correlare quelle 10,100 righe ti senti soddisfatto e un po' orgoglioso, perchè hai fatto un passo in più in direzione del tuo sogno.

Cinderella

giovedì 11 novembre 2010

Conversazione con Gherardo Colombo

Un paio di giorni fa in un posto desolato dove il massimo della mondanità è rappresentata dal bar in piazza, si è svolto uno di quegli eventi che per un piccolo borgo è qualcosa di epocale.. Grazie all'organizzazione della sede regionale dell'ANPI infatti è stato possibile assistere ad un incontro con Gherardo Colombo, dal titolo "sulle regole". Dopo 30anni passati nella magistratura, con alle spalle inchieste di peso quali Manipulite, la P2 e molte altre, nel 2007 Colombo ha deciso di ritirarsi dall'attività che ha svolto per buona parte della vita, dedicandosi a tempo pieno alla scrittura e soprattutto alla divulgazione. Nelle scuole principalmente, ma anche nei circoli e nelle associazioni, l'ex magistrato incontra ragazzi ed adulti per parlare di legalità, regole e società.
Ecco quindi che anch'io mi sono trovata ad assistere ad uno di questi incontri, dopo aver letto con piacere il suo ultimo libro "Sulle regole" appunto. Premesso che ero piuttosto incuriosita e ben disposta, condividendo la maggior parte di quanto letto nel suo breve testo, sono stata tuttavia piacevolmente sorpresa dalla capacità oratoria, dal discorso attivo e stimolante mai banale o stereotipato, ma soprattutto dal senso di ottimismo, impegno e fiducia che scaturivano da ogni frase. Dopo una breve analisi del termine "regole" con tutte le sue sfacettature di interpretazione e giudizio, Colombo è passato ad analizzare la società distinguendo tra società verticale dalla rigida gerarchia, dove l'uomo è solo uno strumento e il potere è spesso concentrato nelle mani di uno solo, e società orizzontale in cui idealmente ogni cittadino ha uguali diritti e doveri, dove i tre poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) vengono equamente divisi e le regole rispettate.
Se è vero che una completa società orizzontale non è mai stata attuata, è tuttavia stata messa in pratica la società verticale, in epoche storiche diverse ma sostanzialmente con gli stessi risultati, dalla dittatura fascista, al comunismo in Russia, al nazionalsocialismo in Germania e molti altri casi. Ma quello che Colombo afferma con tanta decisione è la possibilità per l'uomo di attuare il cambiamento, di lottare per capovolgere una realtà ingiusta e discriminante, con la fiducia che in fondo la storia altro non è che una continua evoluzione. Chi mai nel Medioevo avrebbe creduto possibile infatti che 2 secoli dopo l'opera di un intellettuale avrebbe condotto la società a riflettere sul tema della tortura e decretarne quindi l'abominia? E' stato grazie a Cesare Beccaria e alla sua opera "Dei delitti e delle pene" se il problema è stato discusso, tanto che da quel momento la pratica della tortura è stata dichiarata illegale. O ancora quanti nell'America della segregazione razziale avrebbero pensato di vedere un giorno un uomo di colore alla Casa Bianca? Ci sono voluti decenni fatti di proteste, lotte pacifiche, marcie e discorsi illuminati, ma alla fine i tempi sono diventati maturi al punto da superare le differenze di colore e giudicare quell'uomo solo sulla base delle sue parole politiche e del suo carisma.
Gli esempi potrebbero continuare ancora, le conquiste femminili, la fine dell'apartheid in Sudafrica, la caduta del muro di Berlino.. Ma quello che è importante osservare qui è proprio la volontà dell'uomo, la tenacia, il coraggio.
Colombo quindi si concentra proprio su questo, l'impegno che ognuno di noi in quanto cittadino di un Paese libero deve mettere per raggiungere lo scopo, lottare contro l'ipocrisia e l'illegalità, contro la generale omertà ed indifferenza. Un discorso che ovviamente si scontra con il cinismo e il crollo delle illusioni che spesso caratterizzano gli adulti, il cui bagaglio di esperienze li ha forse più volte portati a scontrarsi con i mali della società, ma è un messaggio che forse puo' essere ben recepito dai giovani, naturalmente portati alla fiducia e all'ottimismo, che ancora credono nelle loro capacità e sono disposti ad impegnarsi per attuare il cambiamento.

Cinderella

domenica 31 ottobre 2010

Happy Halloween!

La notte di Halloween..

Il tempo questa sera sembra essere perfettamente in tema con la notte spaventosa, tra pioggia battente, vento e qualche tuono in lontananza.. E la voglia di mettere il naso fuori casa se ne va! Ma visto che festeggiare Halloween è diventata un'abitudine per me, ho scelto di ricreare l'atmosfera qui a casa e organizzare una serata "spaventosa"! E invece di mascherarmi come gli anni passati per andare a qualche festa poco originale, questa volta mi bastano un cd gotico al punto giusto, un paio di zucche e alcune candele profumate e sono pronta ad immergermi tra le pagine di un bel romanzo in tema come Dracula per esempio!

Insomma, zero mondanità questa volta, ma atmosfera perfetta!


Buon Halloween a tutti!

lunedì 4 ottobre 2010

Rientro d'autunno

Pioggia, vento, qualche tuono in lontananza.. La serata ideale per starsene al calduccio sotto le coperte con una bella tazza di thè caldo e un libro che mi aspetta sul comodino! E così questa sera riprendiamo a scrivere sul blog, dopo una lunga pausa estiva..

lunedì 28 giugno 2010

Se Claudine non fa più scandalo

Non molto tempo fa in libreria ho trovzato una riedizione del primo volume della saga di Claudine, edizione economica ma ben curata. Un libro che cercavo con scarsi risultati già da un po' di tempo, ma che sembrava finito nel dimenticatoio. Per chi non lo conoscesse, Claudine è forse il più riuscito personaggio di Colette,a mio avviso genio della letteratura francese del primo Novecento. Ha fatto arrossire molti "benpensanti" della sua epoca, con le sue allusioni (e ci tengo a sottolineare allusioni) ad amori saffici di ragazzine impertinenti, sconvolgendo le convenzioni con la sua storia- forse la più celebre- di un amore appassionato e impossibile tra la cortigiana Lea ed il giovane affascinante Cheri.
Ma Colette non si limitava a far costruire vite libertine per i suoi personaggi, lei era quei personaggi, quegli amori, quelle passioni, fuori dagli schemi e dalle regole sociali.
Fa sorridere oggi la condanna di immoralità, la censura perchè sconveniente e scabroso. Cielo, non so neanche da quant'era che non sentivo o non usavo la parola scabroso! Eppure a ben pensarci non sono passati secoli, Claudine vede la luce nel 1900 certo più di 100 anni fa ma era Parigi, con i suoi cabaret, i suoi artisti e il suo fascino un po' ambiguo. Sembra strano a rivleggerlo oggi, ma gli amori sfiorati di quella ragazzina curiosa non furono accolti con la stessa disinvoltura con cui Colette si spogliava nelle sue rappresentazioni teatrali. Un mondo ben diverso dal nostro, dove a volte penso non si provi più vergonga per nulla, e lungi da me voler fare la vecchia moralista, ma penso che forse senza arrivare all'estremo non farebbe male un po' di sano arrossire. Comunque tornando a Claudine, lo scandalo che creò fu ben più che un semplice arrossire, i temi trattati troppo audaci per un'epoca così indecisa tra vecchio e nuovo, ma quel che rimane oggi è un libro dalla felice scrittura, la rappresentazione di un mondo che non ci appartiene ma che ci sembra di conoscere, la campagna,l'avventura in città, i nastri della festa, gli amori saffici che sbocciano ad ogni angolo, le idee "progressiste" di una bambina speciale.
Non è ancora per me Colette al suo meglio, qualcuno non sarà d'accordo lo so ma penso che il suo capolavoro rimanga Cheri, nella srittura elegante e ricercata, nel tratteggio perfetto di due personaggi universali,nei sospiri e nei battiti di cuore. Ma consiglio davvero a tutti di scoprire o ritrovare Gabrielle Colette, e di sorridere pensando al clamore suscitato da quella piccola donna.

sabato 12 giugno 2010

30 seconds to Mars


Adoro essere snob e a volte avere anche ragione..
Come quando scovo un libro che non rientra nelle classifiche ed è bellissimo, o quando entro per caso in un ristorantino che non appare in nessuna guida di posti senza carattere e stile e scopro quell'atmosfera unica che lo rende speciale..
Lo stesso capita con la musica, tutti impegnati ad ascoltare l'ultimo pezzo passato in radio, o suggerito dall'amico "espertone", a scegliere solo la musica "giusta" non quella che davvero ci scuote e ci appassiona, ecco anche in questo caso mi capita spesso di andare controcorrente e a volte trovare la colonna sonora perfetta di quel momento della mia vita.
Così è stato con i 30 seconds to Mars, non preoccupatevi se non li conoscete, nessuno quasi sa chi siano! Ma mi piace pensare che a tutti basterebbe ascoltare un attimo di una loro canzone per innamorarsene come è capitato a me.. Nel 2005, anno della pubblicazione del loro secondo album "A beautiful lie" erano una band praticamente sconosciuta, forse proprio perchè la promozione del gruppo era per lo più affidata al passaparola e gli album distribuiti con una certa selezione, quindi quasi per caso ho sentito quella che ancora oggi rimane una delle canzoni del gruppo che preferisco, "From yesterday".
Mi aveva colpita il testo, così misterioso e surreale, e poi il sound! O dio quella melodia che poi esplode con un boato! Bellissima, continuavo ad ascoltarla!
Da qui è iniziato il mio viaggio nell'universo Mars, ho acquistato il primo album "30 seconds to Mars" e mi sono sorpresa nel trovarvi tracce dallo stile ancora diverso, duro, schietto quasi sporco, ma sempre ascoltabili e piacevoli, penso a Capricorn, Edge of the earth, Oblivion..
Intanto il nome del gruppo ha iniziato a venire fuori sempre più, ma ancora grazie al passaparola soprattutto di chi aveva assistito ai loro concerti. Negli ultimi anni la popolarità è cresciuta notevolmente, specie con la pubblicazione nel 2009 dell'ultima fatica, "%This is war". L'unica pecca è che noi fan un po' snob ci sentiamo speciali quando qualcosa è sconosciuto alle masse, specie se la recente fama del gruppo è dovuta più alla popolarità e all'avvenenza dei suoi componenti che semplicemente alla loro meravigliosa musica... Pazienza, nel mondo dei Mars c'è posto per tutti, e forse qualcuno di questi nuovi sostenitori rimarrà fedele e ne capirà la bellezza vera! Resta il fatto che anche l'ultimo album è un capolavoro, sound ancora nuovo, meno intenso forse degli altri ma con alcuni pezzi che rimarranno sicuramente dei classici nella storia della band, "Kings & Queens" il primo singolo estratto, "Hurricane", "This is war" l'ultimo singolo estratto.
Quindi un gruppo da non perdere, da ascoltare con attenzione melodie e soprattutto testi che sono sempre unici.
Con questo chiudo il primo post dedicato ai miei adorato Mars, ma ve loi ho solo presentati, tenetevi pronti però perchè ci sono ancora molte cose sulla band che bisogna assolutamente sapere per entrare appieno nel loro folle, bizzarro mondo...

Alla prossima allora, mi raccomando!




giovedì 10 giugno 2010

Sex & the city 2

Abiti da settimana della moda, luoghi da sogno, lusso, ironia e spregiudicatezza: le terribili "ragazze" sono tornate!
Una trama segreta di cui negli ultimi tempi era stato spifferato assai poco, con qualche rara foto dei bellissimi e stravaganti costumi apparsa qui e là, molte interviste al cast (specialmente a Sarah Jessica Parker, vera star dei film) e un po' di pettegolezzi sulle sorprese che ci aspettavano. Insomma, l'attesa per il film più glamour dell'anno era alta, ma stando a quanto uscito sui giornali in queste settimane sembra non essere stata del tutto soddisfatta.. Sono piovute critiche al lussi sfrenato delle quattro amiche, che fa a pugni con i tempi di austerity che siamo oramai abituati a vivere, alla loro ironia graffiante, all'apparente leggerezza con cui vivono i rapporti.
Nemmeno le riviste di moda sembrano voler salvare S&TC2, storcendo il naso di fronte a certe stravaganze ed esagerazioni, dai flashback anni '80 al the nel deserto in abiti iper griffati e Manolo tacco 12.
Ma a costo di passare per la pecora nera del momento, spezzo una lancia in difesa di Carrie e socie. Quello che ho gradito di più in 2 ore e mezza di priezione è proprio quella leggerezza e frivolezza che di solito non abbiamo, quell'ostentazione di un lusso che ahimè è solo prerogativa per pochi ma che in una sala buia ci fa sognare ad occhi aperti. Sex & the city non è lo specchio della donna di oggi, tra lavoro (quando c'è), marito, figli e crisi economica. Non è la vita di tutti i giorni della donna qualunque, sempre perfetta sui suoi stiletto firmati, con un lavoro fantastico e comunque sempre pronta per mollare tutto e scappare ad Abu Dhabi..
Ma è una bellissima vetrina luccicante, dove quasi tutte premiamo il naso e sospiriamo di fronte alle cose meravigliose che contiene. Sono 180 minuti di leggerezza, risate e un pizzico di invidia per quelle protagoniste che si saranno anche fatte il botulino, ma sono comunque belle e in gamba!
Sono uscita dal cinema con una gran voglia di svaligiare una boutique di Jimmy Choo lo ammetto, per camminare ondeggiante per la Fifht Avanue con il mio tacco 12, ma soprattutto ero molto più rilassata di prima, persa per un attimo (uno solo in effetti) nel "luccichio"..
Cinderella