lunedì 10 gennaio 2011

Virginia Woolf: genio e disperazione


Parlando di Virginia Woolf, una delle voci femminili più originali e .. del Novecento, è impossibile scindere il mestiere di scrittrice con le sue creazioni dalla vita privata segnata dal dolore e dalla malattia mentale. Se è vero che in moltissimi autori la parte autobiografica che entra nelle opere è la più vera e sensibile, nel caso della Woolf la sua particolare visione della vita e dell'arte si fa strada prepotentemente in ogni libro ed è proprio ciò che ne costituisce il centro e la forza principale. Protagonista del mondo intellettuale del primo Novecento, Virginia è fin dalla giovane età una donna inquieta e tormentata, in cui il fardello di un'infanzia segnata da una violenza dalla morte della madre, si ripercuoterà irrimediabilmente sulla sua stabilità futura. Eppure quella mente periodicamente disturbata da allucinazioni, depressione e crisi terribili, si farà interprete unica nel suo genere e straordinaria di un'intera epoca. Ed è intorno a lei che ruota il celebre "Circolo Bloomsbury", ritrovo di intellettuali ed artisti tra i più brillanti ed originali della Londra del tempo.
Si è detto tanto sul peso che la Woolf abbia avuto nel movimento femminista, eppure ancora oggi è difficile inquadrare e stereotipare un'autrice che ha sempre rifiutato ogni etichetta le venisse appiccicata addosso. E' tuttavia innegabile il contributo dato al processo di emancipazione femminile con opere quali "Orlando", "Una stanza tutta per sé" e "Tre ghinee" solo per citarne alcune. Scrittrice affermata in un mondo che relegava la donna al solo ruolo di moglie devota, bisessuale coinvolta per molti anni in un'appassionata relazione con l'eccentrica Vita S. West, pacifista, femminista suo malgrado, autrice di opere innovative e dallo stile inimitabile: Virginia Woolf non si è mai risparmiata, e grazie al suo genio vivace si è fatta portavoce di un'inquietudine comune, conscia di un mondo ormai in crisi che necessitava di nuovi modelli. E' quindi la grande scrittrice e autrice di romanzi indimenticabili come "Mrs Dalloway", "Le onde", "Gita la faro" e molte altre che qui vogliamo omaggiare, ma è anche e soprattutto la donna -con le sue fragilità ed i suoi fantasmi certo- con il modello di emancipazione che ha creduto possibile, in un mondo nel quale una donna possa conquistare la propria indipendenza partendo dall'affitto di una camera dalla quale osservare il mondo e perché no magari scrivere..

La Crociera

Lungo le acque del Tamigi, sul battello Euphrosine, si allontanano da Londra Mr e Mrs Ambrose in viaggio verso l'America Meridionale dove li attendono la nipote Rachel e suo padre, proprietario della nave.
Durante la traversata verso l'America, i signori Ambrose si imbattono in altri passeggeri, in particolare si uniranno a loro Mr e Mrs Dalloway (si proprio lei!), ma la vera protagonista è Rachel, ragazza di ventiquattro anni ancora ingenua ed infantile. Il viaggio diventa quindi momento di formazione,  rappresentando il passaggio per Rachel verso l'età adulta, e che la  porterà ad uscire dal suo piccolo mondo fatto di libri e musica, spingendola a parlare e ad aprirsi con gli altri, e scoprire così l'amore e se stessa.
Giunti nella città di Santa Marina, la signora Ambrose continua a prendersi cura della nipote, incarnado in un certo senso la madre perduta quando era ancora una bambina. Accanto alla villa si trova un albergo ricco di personaggi curiosi, che vengono gradualmente in contatto con gli Ambrose. Particolarmente assidui saranno gli incontri con Mr Hirst e Mr Terence Hewet,  e proprio durante una passeggiata  Terence e Rachel si conosceranno davvero intuendo la possibilità di un sentimente nascente.
Il secondo viaggio è l'escursione che i personaggi principali compiono nel risalire il fiume nella foresta equatoriale. Un viaggio nel viaggio, insomma, in cui il gruppo di inglesi entra in contatto con la civiltà primitiva autoctona. L'incontro con questa civiltà scuote particolarmente i viaggiatori, che intravedono in quelli che dovrebbero essere i primitivi, spontaneità e libertà a loro negate.
"La crociera", primo romanzo di Virginia Woolf, è stato spesso ed erroneamente considerato di minor valore rispetto agli altri capolavori della scrittrice londinese. Eppure anche in questa sua prima opera compaiono una complessità ed un'analisi tanto profonda della natura umana che facilmente richiamano i suoi romanzi più celebri.  Il viaggio diventa quindi pretesto per affrontare temi di più ampio respiro dalla profonda indagine nell'universo femminile tanto caro all'autrice, agli stereotipi comuni anche all'uomo contemporaneo, fino alle innumerevoli pieghe dell'animo umano e dei sentimenti.
Il tempo scorre lento e più che le azioni, le vicende sono i pensieri, i dialoghi interiori, le riflessioni dei personaggi ad essere davvero importanti ed avvincenti, attraverso cui si delineano la psicologia di ciascuno di essi, i rapporti umani in generale e il rapporto tra uomo e donna, così profondamente come nessun autore (almeno secondo me) sia mai riuscito a fare.
Un romanzo, quindi, che ovviamente consiglio a chiunque. Un vero e proprio capolavoro della letteratura moderna e una delle mie opere preferite di questa splendida autrice!