lunedì 28 giugno 2010

Se Claudine non fa più scandalo

Non molto tempo fa in libreria ho trovzato una riedizione del primo volume della saga di Claudine, edizione economica ma ben curata. Un libro che cercavo con scarsi risultati già da un po' di tempo, ma che sembrava finito nel dimenticatoio. Per chi non lo conoscesse, Claudine è forse il più riuscito personaggio di Colette,a mio avviso genio della letteratura francese del primo Novecento. Ha fatto arrossire molti "benpensanti" della sua epoca, con le sue allusioni (e ci tengo a sottolineare allusioni) ad amori saffici di ragazzine impertinenti, sconvolgendo le convenzioni con la sua storia- forse la più celebre- di un amore appassionato e impossibile tra la cortigiana Lea ed il giovane affascinante Cheri.
Ma Colette non si limitava a far costruire vite libertine per i suoi personaggi, lei era quei personaggi, quegli amori, quelle passioni, fuori dagli schemi e dalle regole sociali.
Fa sorridere oggi la condanna di immoralità, la censura perchè sconveniente e scabroso. Cielo, non so neanche da quant'era che non sentivo o non usavo la parola scabroso! Eppure a ben pensarci non sono passati secoli, Claudine vede la luce nel 1900 certo più di 100 anni fa ma era Parigi, con i suoi cabaret, i suoi artisti e il suo fascino un po' ambiguo. Sembra strano a rivleggerlo oggi, ma gli amori sfiorati di quella ragazzina curiosa non furono accolti con la stessa disinvoltura con cui Colette si spogliava nelle sue rappresentazioni teatrali. Un mondo ben diverso dal nostro, dove a volte penso non si provi più vergonga per nulla, e lungi da me voler fare la vecchia moralista, ma penso che forse senza arrivare all'estremo non farebbe male un po' di sano arrossire. Comunque tornando a Claudine, lo scandalo che creò fu ben più che un semplice arrossire, i temi trattati troppo audaci per un'epoca così indecisa tra vecchio e nuovo, ma quel che rimane oggi è un libro dalla felice scrittura, la rappresentazione di un mondo che non ci appartiene ma che ci sembra di conoscere, la campagna,l'avventura in città, i nastri della festa, gli amori saffici che sbocciano ad ogni angolo, le idee "progressiste" di una bambina speciale.
Non è ancora per me Colette al suo meglio, qualcuno non sarà d'accordo lo so ma penso che il suo capolavoro rimanga Cheri, nella srittura elegante e ricercata, nel tratteggio perfetto di due personaggi universali,nei sospiri e nei battiti di cuore. Ma consiglio davvero a tutti di scoprire o ritrovare Gabrielle Colette, e di sorridere pensando al clamore suscitato da quella piccola donna.

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