martedì 8 febbraio 2011

Il Ritratto di Dorian Gray


Dopo Albert Lewin  nel 1945, anche Oliver Parker, già regista di due film tratti da altrettanti romanzi di Oscar Wilde, decide di riproporre per il grande schermo la più famosa opera dello scrittore inglese, "il ritratto di Dorian Gray".
 La storia di Dorian è conosciuta universalmente ma il regista in questo suo lavoro ha aggiunto episodi e personaggi e si è concentrato su aspetti dell'animo di Gray di cui Wilde non racconta i particolari come invece accade nella pellicola cinematografica. In particolare quel lato libertino del protagonista e i suoi numerosi peccati di lussuria, elemento questo che è stato causa principale delle recensioni negative. Il biondo Dorian dagli occhi azzurri è interpretato dal bellissimo Ben Barnes che nonostante la mancanza di somiglianza, la giovane età e la poca esperienza ha saputo interpretare il suo personaggio in maniera egregia. Strepitoso è anche Colin Firth nei panni del carismatico Wotton.
L'ingenuo Dorian arriva nella Londra Vittoriana dove si lascia trascinare da Henry Wotton in una vita senza freni e piena di piaceri. Qui incontra anche il pittore Basil Haalward che, colpito dal giovane, decide di catturare la sua bellezza in un ritratto assolutamente realistico. Dorian rimane incantato e quando Wotton gli fa notare che il quadro rimarrà sempre sospeso in quella condizione di perfezione mentre lui inevitabilmente invecchierà, il ragazzo afferma di essere disposto a vendere l'anima pur di mantenere la sua giovane bellezza. Da quell'istante il quadro comincerà ad invecchiare al posto del protagonista. Gray nel frattempo continua a vivere nelle avventure e nei peccati più sfrenati mentre i suoi vizi si riversano sul ritratto.
Nuovo personaggio nel film è quello di Emily Wotton, figlia di Henry e la ragazza di cui Dorian si innamora quando è ormai cinquantenne (anche se il suo aspetto è ancora quello si un ragazzo). Emily è stata inserita per dare l'opportunità al protagonista si pentirsi della sua sregolata vita. Viene eliminata invece la figura di Alan Campbell, chimico che aiuterà Dorian a disfarsi del corpo dell'assassinato Basil. Infine, il regista mostra alcune immagini dell'infanzia tormentata del ragazzo (mentre nel libro non c'è nessun riferimento a riguardo) forse proprio per rendere ancora più immediata la fame di approvazione ed amore che prova il giovane Dorian. E quel desiderio di vita ed eccesso che lo porterà quasi alla rovina.
Il film riesce a riprodurre perfettamente l'aspetto gotico del romanzo. La storia procede lenta, è priva di azione ma caratterizzata da meravigliosi dialoghi molto fedeli a quelli del libro. Il regista, come lo stesso Wilde, permette allo spettatore di riflettere sul tema assolutamente contemporaneo del mito della bellezza e della giovinezza. Durante la visione di questo straordinario riadattamento sorge spontanea la domanda: fino a che punto siamo disposti a spingerci pur di mantenere valori così superficiali ma allo stesso tempo considerati fondamentali nella società odierna?

Prudence

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